Le scelte architettoniche privilegiano un insediamento disposto su fasce parallele all’edificato esistente, che assecondano le linee di livello del terreno che si innalza a partire dal torrente San Giovanni. È una disposizione naturale in grado di ordinare il territorio mantenendolo in equilibrio fra risorse ambientali e paesaggio antropizzato e che si è cercato di rafforzare adottando principalmente una tipologia a blocchi che fraziona l’insediamento, rispetto ad edifici lineari continui, rigando il pendio con corridoi verdi che ne mitigano l’impatto e creano cannocchiali visivi che consentono una percezione più aperta del paesaggio dall’interno del lotto.
I blocchi sono costituiti da corpi doppi (edificio D) e quadrupli (edifici A4 e C3), sviluppati su due piani, con le zone soggiorno rivolte verso il giardino privato, il lago e il panorama più ampio, mentre le zone notte e gli ingressi guardano verso montagna.
La teoria di pilastri scandisce i prospetti nord degli edifici e riduce a unità formale le differenti ampiezze dei fronti, restituendo l’immagine di una scena urbana che rafforza il valore di spazio collettivo dei percorsi pedonali privati e pubblici che conducono agli ingressi delle palazzine e delle altre proprietà confinanti e preesistenti.
Ampie logge e balconi mediano il passaggio fra interno ed esterno ma, mentre quelli delle zone giorno sono più aperte, quelli delle camere sono più discreti, in qualche modo schermati dai pilastri del portico e separati fra loro dal vano d’ingresso.